- INL, sanzioni, videosorveglianza aziendale
- Andrea Gauna
Il rischio di sottovalutare i permessi per la videosorveglianza

Troppo spesso, quando offriamo la nostra opera di consulenza, parlando di "Istanza di Autorizzazione all'installazione di impianti audiovisivi" ci accorgiamo di come, dalla piccola alla grande impresa, si sottovalutino gli oneri che comporta l'installazione di un Sistema di Videosorveglianza presso la propria attività.
Il pensare che si possa esser liberi di tutelare la propria Ditta con l'uso di telecamere senza seguire l'iter normativo, ma anche lavorare per ottenere l'autorizzazione all'installazione per poi dimenticarsi di rispettare il regolamento a cui si è obbligati ad attenersi, può comportare un rischio sanzionatorio capace di compromettere l'asset aziendale (ricordiamo come si possa arrivare anche alla sospensione dell'attività lavorativa).
Vediamo di approfondire meglio il concetto con due esempi:
• Dalla "NEWSLETTER del 1 agosto 2025" rilasciata dal Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) estrapoliamo il seguente articolo:
Videosorveglianza, il Garante privacy scrive a Confcommercio: attenzione agli abusi - Troppi negozi utilizzano telecamere invasive e senza garanzie
Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una lettera al presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, per segnalare l’uso improprio, sempre più diffuso, dei sistemi di videosorveglianza nei negozi e sollecitare interventi concreti per prevenirne gli abusi, tutelare la privacy e avviare forme di collaborazione efficaci contro il fenomeno.
L’intervento del Garante fa seguito alle numerose segnalazioni emerse dai controlli effettuati da Forze dell’ordine, Nucleo tutela privacy della Guardia di Finanza e Polizia locale, che hanno portato a sanzioni, anche di migliaia di euro, nei confronti di esercizi commerciali che utilizzavano sistemi di videosorveglianza non conformi alla normativa privacy.
Le violazioni più frequenti hanno riguardato l’assenza di cartelli informativi, l’uso di telecamere puntate su aree pubbliche o proprietà altrui, in alcuni casi registrazioni audio non autorizzate e conservazione delle immagini oltre i limiti di tempo consentiti. Più gravi i casi in cui le telecamere venivano usate addirittura per controllare i dipendenti, senza rispettare le garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori.
Nella lettera, il Garante richiama come riferimento per un uso corretto dei sistemi di videosorveglianza le Linee guida 3/2019 del Comitato europeo per la protezione dei dati, insieme alla pagina tematica dedicata disponibile sul proprio sito istituzionale. L’obiettivo è garantire la sicurezza all’interno delle attività commerciali nel pieno rispetto della riservatezza di cittadini e lavoratori e scongiurare eventuali sanzioni da parte dell’Autorità, in particolare nei confronti dei negozi di prossimità e delle imprese del commercio di piccole dimensioni.
Nel brano soprastante abbiamo sottolineato le parti di maggior interesse per chi ha deciso di dotare la propria attività di un Sistema di Videosorveglianza.
Spesso il datore di lavoro si limita a pensare di essere al sicuro dal rischio sanzione solo perché, giustamente, il proprio personale subordinato/parasubordinato risulta assunto in regola e correttamente formato, mentre la normativa relativa alla sicurezza sul lavoro è rispettata; dalla newsletter rilasciata dal GPDP però si apprende come le FdO e gli Ispettori dell'INL nelle ditte si trovino a sanzionare per "migliaia di euro" chi (1) usa le telecamere per controllare i dipendenti, (2) non espone cartelli informativi relativi all'impianto CCTV (o, aggiungiamo noi, espone cartelli non a norma), (3) inquadra con le telecamere aree non di pertinenza della Ditta e (4) registra l'audio senza avere autorizzazione per poterlo fare.
• Dall'articolo pubblicato, da Antonio Chiera in data 2 agosto 2025, su ADN24:
Lavoratori in nero e videosorveglianza irregolare: scattano multe e chiusure a Torino
Proseguono i controlli dei Carabinieri nelle attività commerciali del capoluogo: sospensioni immediate per lavoro nero e impianti non autorizzati, multe fino a 21mila euro
Torino, lavoro nero e sicurezza: sanzioni e sospensioni dopo i controlli di luglio
Nel mese di luglio 2025 i controlli hanno interessato bar, minimarket e negozi di telefonia in diverse zone della città. Le ispezioni hanno fatto emergere gravi violazioni in materia di lavoro e sicurezza.
Controlli a tappeto contro il lavoro nero: sospensioni e sanzioni nei locali di Torino
Nel mese di luglio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino, insieme ai militari dell’Ispettorato del Lavoro, hanno effettuato una serie di controlli mirati in diversi esercizi commerciali della città. L’obiettivo: contrastare il lavoro nero e verificare il rispetto delle norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
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Irregolarità in un minimarket di Corso Giulio Cesare
In uno dei minimarket della zona, le forze dell’ordine hanno riscontrato la presenza di un lavoratore in nero e irregolare sul territorio nazionale. Oltre a questo, mancava il documento obbligatorio per la valutazione dei rischi, ed era installato un impianto di videosorveglianza non autorizzato. Di fronte a queste violazioni, è scattata la sospensione immediata dell’attività.
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Videosorveglianza non autorizzata: scattano le multe
In Via Urbino, il titolare di un bar è stato multato per l’installazione di un sistema di videosorveglianza privo del via libera da parte dell’Ispettorato dell’Area Metropolitana. Stessa infrazione per un minimarket in Corso Regina Margherita, con sanzioni analoghe.
Sanzioni per oltre 21mila euro
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Le verifiche proseguiranno anche nei prossimi mesi, con l’obiettivo di garantire condizioni di lavoro regolari e ambienti sicuri per tutti i lavoratori.
Anche in questo articolo abbiamo sottolineato le parti di nostro interesse; come si può notare sanzioni elevate vengono applicate nei confronti di chi installa un sistema di videocamere senza averne fatto richiesta, ottenendone autorizzazione, presso l'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) di competenza.
Dopo aver letto questo nostro breve articolo: quanti titolari d'impresa si sentono al sicuro da un eventuale controllo sul Sistema di Videosorveglianza aziendale?
Se avete dubbi non esitate a contattarci, Feniva esiste per aiutarvi a tutelare la sicurezza di beni e persone nel rispetto delle regole!